Il presidente Pellerin: «La LILT è da sempre in campo per combattere la patologia oncologica che oggi è potenzialmente più prevenibile e più “curabile” rispetto al passato – dichiara il Presidente della LILT – Associazione Provinciale di Varese, professor Ivanoe Pellerin – Sappiamo bene che il carcinoma della mammella è il tumore più frequente nelle donne. I principali fattori di rischio sono rappresentati da: età, fattori riproduttivi, fattori ormonali, stili di vita e familiarità. Grazie proprio agli screening e alla maggior consapevolezza delle donne, la maggior parte dei tumori mammari è diagnosticata in fase iniziale quando il trattamento chirurgico può essere più spesso conservativo e la terapia adottata più efficace, permettendo quindi di ottenere sopravvivenze molto elevate. È sempre opportuno ricordare che arrivare agli inizi della malattia significa guarire in più del 90% dei casi e questo dato deve sostenere i nostri sforzi e garantire le donne della bontà delle azioni volte a proteggerle da questo male insidioso».
«Per tutta la patologia neoplastica, ad oggi la sopravvivenza è il 59,4% negli uomini (prima era al 54%) ed il 65% per le donne. Le terapie per le patologie oncologiche sono sempre più precise ed efficaci. Il prossimo traguardo, davvero possibile, è rendere la malattia neoplastica una malattia cronica, cioè una malattia che consenta di sopravvivere con una buona qualità di vita seguendo le giuste e adatte terapie.
«La LILT di Varese è molto presente su tutto il territorio della provincia e quindi è una grande soddisfazione essere presenti qui in città mettendo a disposizione non solo la visita clinica accompagnata dalla valutazione ecografica ma anche, nei casi indicati dallo specialista, un approfondimento mammografico. La relazione con la municipalità di Varese è ottima, viene da lontano, e ci permette di essere certi circa altri e importanti impegni che verranno proposti e realizzati».
«Nella lotta al tumore molto è già stato fatto in termini di progresso scientifico e tecnologico ed anche di coinvolgimento politico. Per quanto riguarda presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica e quindi per ridurre sempre più il numero di casi di tumore c’è sempre il bisogno di mantenere alta l’attenzione. Quindi è davvero necessario diffondere sempre più e sempre meglio la cultura della prevenzione».